Dopo Facebook e Twitter, la Cina “banna” i Bitcoin

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Sono anni ormai che i Bitcoin si stanno diffondendo nel mondo, questa moneta digitale sembra prepararsi a prendere il posto delle valute ufficiali. Ma da Oriente, in particolare dalla Cina, arrivano pessime notizie.

BitcoinLa People’s Bank of China, ovvero la banca centrale del paese del dragone, ha ufficialmente annunciato un rafforzamento dei controlli sulle transazioni di criptovaluta. In realtà in Cina non è proibito effettuare transazioni con i Bitcoin, ma con l’obiettivo dichiarato di contrastare il riciclaggio e garantire sicurezza di informazioni e capitali, nel Paese fondato da Mao i controlli saranno sempre più restrittivi.

La Cina sguinzaglia i mastini del “Dipartimento Bitcoin”

Un ente pubblico creato appositamente ha già avvertito tutti gli investitori dei possibili rischi ai quali si può andare incontro in Cina utilizzando i Bitcoin per operazioni di compravendita e per investimenti. Per la sua specifica caratteristica di anonimato, e per essere al di fuori del sistema bancario convenzionale, il Bitcoin viene considerato come uno strumento in grado di aggirare i controlli finanziari delle varie autorità nazionali e sovranazionali. E questo, naturalmente, non piace per niente a chi tiene le redini a Pechino.

Un retroscena che non tutti hanno ben chiaro: l’80% delle transazioni di Bitcoin a livello globale è concentrato in Cina, ed è controllato da alcune piattaforme cinesi, dunque il prezzo su queste piattaforme non riflette esattamente il valore interno del Bitcoin. Bene, le autorità cinesi potrebbero decidere – molto semplicemente – di bloccare i prelievi di fondi su queste piattaforme, congelando con un click l’80% del mercato mondiale di questa criptovaluta.

A volte i cinesi hanno ragione… cautela!

Investitori e risparmiatori che frequentano Internet dovrebbero tenere presente l’estrema volubilità dei Bitcoin, una moneta che, pur essendo ormai riconosciuta da molti operatori commerciali e soprattutto da numerose piattaforme finanziarie, non esiste nel mondo fisico. Il paradosso dei Bitcoin è che ora sono trattati sui mercati al pari di una qualsiasi moneta battuta dalla zecca di qualsiasi Paese del mondo.

Dove vogliono andare i Bitcoin?

A prescindere dalle raccomandazioni e dai timori delle autorità cinesi, rimane il fatto che all’inizio di quest’anno il prezzo di un singolo Bitcoin ha sfiorato i 9mila yuan (la valuta cinese) avendo registrato un aumento del 60% in appena due settimane. Un trend “molto strano” di cui noi di Mr Banca abbiamo puntualmente riferito su queste pagine.

Leggi anche: Bitcoin a quota 1000$: ecco chi sta rastrellando la criptovaluta…

Tecnicamente, il volume di Bitcoin che possono essere emessi non è infinito ma stabilito da un algoritmo, una formula matematica. Questo, cioè il fatto che non ne possano essere emessi semplicemente stampandoli, come potrebbe fare in teoria una zecca di Stato, secondo gli esperti dovrebbe garantire una stabilità del suo valore. Ma si è visto che sulla sua quotazione incidono altri fattori di tipo politico ed economico, che sono difficilmente prevedibili.

In pratica… perché il valore di Bitcoin continua a crescere?

Ve lo diciamo noi. Ecco come mai i Bitcoin sono sempre più popolari e richiesti come alternativa abbastanza affidabile rispetto alle valute tradizionali:

  • In primis, previsioni di svalutazione dello yuan (i cinesi usano i Bitcoin come bene rifugio poco tracciabile);
  • Politiche di controllo sulle operazioni finanziarie in valuta estera sempre più stringenti;
  • Altri fattori internazionali tra i quali l’uscita della Gran Bretagna dall’UE…;
  • …l’elezione del nuovo presidente americano…
  • …l’eliminazione dei contanti di alto valore in India…
  • …il malfunzionamento delle politiche monetarie di alcuni Paesi dell’America Latina.

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