Hobby vintage, passatempo per ricchi signori, possibilità di investimento alternativo o “bene rifugio”? Forse tutto questo e qualcosa in più: investire in francobolli è un’attività che sta coinvolgendo sempre più persone in Italia.

Una volta gli investitori si rivolgevano a strumenti finanziari classici come i fondi di investimento, le azioni o i titoli di stato, ma da qualche tempo a questa parte stanno prendendo piede forme di investimenti decisamente diversi: dalle auto d’epoca ai vini d’annata, dalle opere d’arte ai libri preziosi, fino agli investimenti in francobolli rari e pregiati. In realtà in questi campi, filatelia inclusa, la passione si fonde con l’investimento, i due fattori infatti coincidono: le persone appassionate e dotate di patrimoni importanti mettono a frutto i loro investimenti usando il fiuto per gli affari e nello stesso tempo alimentando queste passioni smisurate. Anche nel caso della filatelia, gli investitori in francobolli rari sono molto spesso sono anche degli appassionati.

I francobolli: nascono come metodo di pagamento di servizi postali e diventano forma alternativa di investimento

Sapete, cari amici di Mr Banca, qual è stato il primo francobollo della storia? E’ il famosissimo “Penny Black” del 1840, stampato in Inghilterra. Da quel momento a oggi i francobolli sono passati da semplice strumento di pagamento per servizi postali nazionali e internazionali a forma alternativa di investimento. Spesso si sente dire che la filatelia è un bene rifugio, un investimento in pleasure asset, alcuni addetti ai lavori affermano e garantiscono (ne parleremo più avanti in dettaglio) che un francobollo non perderà mai il suo valore con il passare degli anni. Vedremo se è vero: in questo articolo vi spiegheremo come investire in francobolli.

Investire in francobolli

Investimenti in francobolliLo sviluppo del collezionismo filatelico non è di certo passato inosservato agli occhi delle autorità responsabili delle emissioni, che presto hanno cominciato a sfruttare a loro vantaggio le emissioni, spesso con un proliferare di riferimenti a personaggi ed eventi storici o alla semplice attualità. Possiamo dire, senza tema di smentita, che non esiste personaggio, evento, corso o ricorso storico che non sia stato “premiato” con un’emissione filatelica. Non sono mancate e non mancano complesse emissioni tematiche o di francobolli da collezione, dedicate agli addetti ai lavori e appassionati. Insomma le cose si sono evolute e parecchio, se all’inizio i francobolli avevano una funzione pratica (non si poteva incollare una moneta sulla busta da spedire), in seguito emissioni e tirature sono state pensate anche in funzione del fenomeno del collezionismo.

In determinati momenti storici, in maniera del tutto inaspettata e non pronosticabile, i francobolli sono diventati addirittura un bene rifugio. Questo è accaduto non solo in paesi esotici o lontani, è successo anche in Italia, in periodi particolari della nostra storia, per esempio quando c’era il rischio di una forte svalutazione della moneta corrente.

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I più grandi tra i lettori di Mr Banca ricorderanno che, negli anni ’80, erano presenti negozi fisici di filatelia sulle nostre strade, tipicamente in centro nelle principali città italiane. La modernità ha portato dei cambiamenti anche a questo settore: ora è molto più difficile trovare dei negozi di questo tipo, la tecnologia invece ha portato tutto “il movimento” a cercarsi, confrontarsi e trovarsi su Internet. Il mondo globale e virtuale ha incrementato in maniera esponenziale il mercato di investimento in francobolli: è possibile acquistare francobolli rari online, l’importante è farlo con attenzione perché questa pratica è consigliabile solo se si sa quello che si sta facendo. Grazie alla grande mole di informazioni presente sul web, anche gli investitori in francobolli sono più informati e preparati, quindi più consapevoli. La rete offre a sia a venditori che compratori gli strumenti informativi e culturali più utili alla causa.

Investire in filatelia: i francobolli rari e pregiati

Il senso di un investimento in francobolli ha maggior ragione di esistere se, e sono casi rari, è coniugato con una vera passione. La principale convenienza di investire in francobolli non è la giusta aspettativa di guadagno da un hobby, anche se filatelisti e numismatici sono le uniche categorie di collezionisti che uniscono strutturalmente passione e investimento, è godere del “rendimento” generato dal possedere un oggetto pregiato di un certo fascino. Anche il semplice disporre di un esemplare raro che può essere considerato a tutti gli effetti “antiquariato”, per alcuni appassionati può essere considerato il miglior ritorno dell’investimento. Non ha prezzo provare la soddisfazione di completare una collezione, i veri appassionati di filatelia godono degli stimoli intellettuali dati dal maneggiare un pezzo raro, un esemplare con una certa storia. Mentre qualcuno si avvicina alla filatelia con intenti esclusivamente speculativi o con la volontà di collezionare e nello stesso tempo investire, per i veri cultori la filatelia è un delicato divertimento. Gli appassionati di francobolli pregiati studiano con curiosità morbosa i vari momenti storici, gli eventi di cui il francobollo in questione è stato testimone.

Parliamoci chiaro: se non si ha la passione per i francobolli, questo tipo di investimento può essere considerato irrazionale. Pensiamo agli appassionati che faticano o rifiutano di privarsi dei loro migliori esemplari, solo per poter continuare a godere a pieno della propria collezione in casa. Investimento o passione morbosa?

Il valore dell’investimento in francobolli

Bisogna fare delle distinzioni, quando si parla di investimento in francobolli. Così come per tante altre forme di investimento, bisogna saper scegliere quelli giusti e al giusto prezzo. I valori in ballo, in trattative e relative transazioni come queste, sono diversi: oltre al valore del francobollo stesso c’è anche da considerare il giusto compenso del rivenditore o mediatore esperto, il costo e la necessità di restauro e conservazione etc. Tutti aspetti che fanno nascere in ogni investitore la domanda del tutto lecita: è il caso o meno di avventurarsi in un investimento caratterizzato da una simile incertezza? Facciamo qualche esempio di elementi da considerare, quando si decide di comprare francobolli da investimento.

  • Quanto sono attendibili i principali cataloghi presenti sul mercato? In Italia vengono pubblicati l’Unificato, arrivato alla sua 45ma edizione, utilizzato dai Cif (Commercianti Italiani Filatelici), il Sassone, arrivato alla 78ma edizione specializzata, e infine il Bolaffi, catalogo commerciale dell’azienda filatelica torinese esistente dal 1890. Parliamo di vere e proprie istituzioni per gli appassionati, ma questi cataloghi riportano sempre i veri prezzi di riferimento? Un professionista del settore dovrebbe comprare a sconto (almeno del 20-30% rispetto al valore nominale di catalogo), ma quanti privati ci sono in giro disposti a comprare i pezzi desiderati a più del 50% dello stesso valore di catalogo?
  • Le nuove emissioni, ormai da molto tempo a questa parte, sono messe sul mercato in quantità enormi. Queste non sono di alcun interesse per gli investitori in francobolli, almeno per quelli di breve-medio termine.
  • Che indicazioni di mercato possono dare le aste particolari che a volte raggiungono anche la ribalta delle cronache? I pezzi rari messi all’incanto possono raggiungere cifre considerevoli, questo vuol dire che tutto il settore è in crescita?
  • Non mancano le voci discordanti sugli investimenti in francobolli rari o più o meno antichi, molti discutono sul tema sull’effettiva convenienza come forma di investimento a breve termine.

Valutare la qualità del francobollo su cui investire

Investimento francobolliIl valore del francobollo da investimento dipende dal suo stato di conservazione, che è determinante. Sono da analizzare la vivacità dei colori, la gommatura, la dentellatura e non solo quello. Se volete investire in francobolli, dovete tenere presente tre regole di base che riguardano lo stato di conservazione dell’esemplare in esame.

  • Quando si decide di comprare un francobollo da investimento, bisogna avere la certezza che lo stato di conservazione dell’esemplare sia coerente col prezzo. Pagare troppo il proprio francobollo, o comprarne uno rovinato, può mandare a monte tutto il progetto di investimento.
  • Fare attenzione a conservare i francobolli da investimento, per evitare di deteriorarli durante il periodo di possesso.
  • Al momento di vendere i francobolli, per capitalizzare l’investimento filatelico, bisogna monetizzare anche lo stato di conservazione e farsi riconoscere il giusto valore dal compratore.

Investire in francobolli col 25% di rendimento garantito: è tutto vero?

Gli investimenti in francobolli rari, per definizione, non sono una forma di investimento finanziaria, eppure questa attività risulta interessante a molti. C’è anche qualcuno che garantisce una rivalutazione assicurata del 25%, di che si tratta?

Bolaffi, storica casa d’aste piemontese specializzata in filatelia e numismatica da sempre, propone il contratto ResaSicura. Vediamo insieme cosa recita la proposta di Bolaffi.

“Con ResaSicura Bolaffi puoi avere un’importante selezione di francobolli del Regno d’Italia emessa negli anni Trenta, a un prezzo conveniente e inferiore rispetto all’attuale valore di mercato. Se, dopo 5 anni vorrai restituirla, Bolaffi ti assicura il riacquisto, con una rivalutazione del 25%. Una proposta da non lasciarsi sfuggire per unire passione, divertimento, amore per le cose belle e investimento sicuro: chiedi informazioni senza impegno!”

Con ResaSicura la casa d’aste Bolaffi mette in vendita una selezione di francobolli, autentici, originali, nuovi fior di stampa, risalenti al Regno d’Italia ed emessi negli anni ’30. Le serie sono otto e costano 400 euro ciascuna. Bolaffi basa la sua promessa, o garanzia che dir si voglia, sulla sicurezza che la casa d’aste ha di una rivalutazione nel tempo, certezza così assoluta che spinge questi esperti del settore all’impegno, se l’acquirente lo vorrà, di riacquistare la collezione riconoscendo una rivalutazione del 25%. L’Aduc ha messo il naso in questa offerta e ne è uscito un quadro a toni contrastanti. Insomma, cari amici, ci sono luci e ombre da tenere in considerazione, se ci si approccia a un investimento in francobolli.

Conclusioni

La società di consulenza Knight Frank posiziona i francobolli tra gli investimenti in pleasure asset, ma nella fascia medio bassa degli stessi. Questo è confermato anche dall’italiana CIF (Commercianti Italiani Filatelici).

Non c’è niente di più sbagliato che avvicinarsi agli investimenti in francobolli con un approccio superficiale. Il mondo della filatelia è molto complesso, non è consigliabile buttarsi a capofitto senza adeguata preparazione. L’ideale sarebbe affidarsi a degli esperti di fiducia assoluta, con la consapevolezza che noi persone comuni non potremo mai avere un’esperienza completa e “a prova di truffa”, per poterci muovere in totale autonomia nel mondo del commercio filatelico.

Il discorso cambia se si è veri appassionati di filatelia. In quel caso investire in francobolli diventa secondario in una scala ipotetica di priorità: gli esperti di francobolli rari e pregiati godono degli esemplari che posseggono. Per alcuni cultori di francobolli, avere in collezione un francobollo di valore è come avere un bel quadro nel salotto di casa. Il beneficio è contemplare qualcosa di incantevole, trovarne ristorante la vista e il maneggio, a prescindere dall’eventuale prezzo di rivendita più alto o uguale al prezzo di acquisto originario. Il vero ROI, ritorno dell’investimento, per l’esperto di francobolli rari non è il mero guadagno: anche se non vende a profitto il suo esemplare migliore in collezione, l’appassionato ci guadagna sempre e comunque.