Salvataggio Montepaschi: dov’è il capello e a chi la trave

Accanimento terapeutico

Monte Dei Paschi di Siena

Oltre alla vicenda Mediaset-Vivendi, un altro grande tema sta monopolizzando questo inizio del 2017, finanziariamente parlando.

Padoan a caccia di soldi per salvare MPS

MPSNon si preannuncia un inizio anno semplice per il Tesoro… all’orizzonte c’è l’emissione di altri 20 miliardi di titoli di Stato per finanziare i salvataggi bancari.

Negoziato con la BCE, Francoforte chiede interventi per 8,8 mld!

L’altro fronte sul quale si muove il governo è il tentativo di convincere la Bce a ridurre la richiesta di ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena. Un canale con Francoforte è aperto e non è ancora per nulla scontato che la ricapitalizzazione del Montepaschi debba salire da 5 a 8,8 miliardi di euro. A Roma si punta a negoziati con la Bce in tempi rapidi, meno di due mesi, confidando che questi portino ad una riduzione sensibile della cifra richiesta.

Preso atto degli sforzi dei nostri politici, quello che non ci è chiaro è proprio l’improvvisa pretesa della Bce che all’indomani della fallita ricapitalizzazione privata ha richiesto in forma scritta una ricapitalizzazione “maggiorata” del 76%, passando con un tratto di penna da 5 a 8,8 mld. Sia Reuters che il FT hanno collegato questa modifica al deterioramento della liquidità di Montepaschi: non è una tesi convincente, perché fino a prova contraria MPS è solvente.

Uno studio dell’ABI dimostra che i derivati in portafoglio alle banche tedesche e, segnatamente alla Deutsche Bank, sono molto più rischiosi di qualunque prestito MPS andato a male. Bombe ad altissimo potenziale. Da qui la richiesta dell’ABI alla BCE: anziché perdere tempo a esaminare il capello delle banche italiane perché non vi occupate della trave conficcata nell’occhio del sistema tedesco? Intanto MPS da gennaio a settembre ha subìto una fuga di depositi di 14 miliardi. Ne ha poi 47 di crediti deteriorati lordi, 28 netti, cioè non coperti da riserve, in aumento del 10 per cento nel 2016.

Oltre alla posizione della BCE, un altro dubbio viene in mente a Mr Banca. Ma… Consob e Banca d’Italia sono del tutto estranee a questo pasticcio e prive di ogni responsabilità? “Non sapevano”? È una vergogna.

Mentre ora la stampa amica, tutta unita sotto il classico motto “è l’Europa che ce lo chiede”, sguinzaglia il popolo cercando il capello nell’operato della “cattiva” Bce, i nostri organi di controllo interni chiudono un occhio (potere della politica) e nello stesso tempo si stende una cortina fumogerna sulla trave che va a finire, guarda caso, nel deretano dei contribuenti.

Montepaschi, lancio la solita colletta?
La vignetta di Marco Biani pubblicata alcuni anni or sono su Il Manifesto. E’ passato molto tempo, ma non è cambiato niente.

Siena si attacca al salvagente pubblico

Rocca Salimbeni, nell’ultimo consiglio di amministrazione del 2016, ha pensato a un’emissione di titoli garantiti dallo Stato per 15 miliardi di euro. Durante il 2016 c’è stata un’emorragia che ha visto fuggire dal Monte circa 20 miliardi di depositi. Questa operazione quindi dovrebbe permettere a MPS di tornare ai livelli di liquidità di fine 2015. Il secondo salvagente pubblico, quello più grosso, sarà l’ingresso dello Stato nel capitale con una quota vicina al 70%.

NPL, che sofferenza

I crediti in sofferenza del Monte, al settembre 2016 con valore netto di 28 mld (su 47 lordi di crediti deteriorati), sono da tempo nel mirino della Bce. Tralasciando il passato e cercando di concentrarsi sul presente e futuro, da questo momento in poi ogni piano industriale di MPS dovrebbe avere come obiettivo la pulizia del bilancio dalle sofferenze. Solo così la Banca sarà nelle condizioni di poter affrontare i prossimi stress test. Le soluzioni possibili sono diverse, alcune di queste non prevedono nemmeno la svendita dei crediti al mercato.

Operazione Salvabanche

La crisi del settore bancario italiano resta giustamente una priorità del governo. A gennaio la Camera comincerà la discussione del decreto salva-banche. Di questo ve ne parleremo presto.

Crisi delle Banche in Italia

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